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Quando nel giugno del 1938 Ramón Serrano Súñer, ministro dell'Interno del governo franchista cui compete l'incarico del Turismo, presenta ufficialmente alla stampa nazionale ed estera le Strade di Guerra , il territorio nelle mani della Repubblica spagnola si è ridotto a meno della metà in seguito alle continue sconfitte subite dai nazionalisti, sostenuti militarmente dall'Italia e dalla Germania. Nel suo discorso il ministro esalta "la capacità creativa della nuova Spagna che in piena guerra, ma con fede assoluta nell'imminente vittoria finale, e invita tutti i cittadini dei paesi civilizzati a percorrere la Strada di guerra del Nord per assicurarsi della tranquillità e dell'ordine che regnano nelle regioni conquistate e vedere le tracce ancora fumanti di una delle più grandi epopee della Storia". Magniloquenza a parte, l'ambizioso progetto turistico prevedeva quattro itinerari dei quali soltanto uno divenne operativo nell'ultimo anno di guerra.
Durante il ventennio l'attività di commercializzazione turistica era gestita essenzialmente dalla Cit (Compagnia italiana turismo), società derivata dal settore commerciale statale dell'Enit (Ente nazionale industrie turistiche), non del tutto privata in quanto la maggior parte delle sue azioni veniva sottoscritta dalle Ferrovie statali e aveva perciò la possibilità di effettuare particolari tariffe sui viaggi, nonché l'apertura anche all'estero di uffici abilitati alla vendita di biglietti ferroviari.
Sulla stampa nazionale dell'epoca non abbiamo trovato commenti o pubblicità su questa Strada di guerra e attribuiamo il silenzio alla "Quota unica Lire 1900" evidenziato in prima pagina. Infatti, non è casuale che il lancio della canzone Se potessi avere mille lire al mese sia avvenuto alla fine del 1938...
Luigi Paselli