Raccolta fotografica del fondo Claudio Crupi

Sfoglia l'archivio AngeloLa raccolta delle fotografie della Certosa di Bologna sono state depositate dall'autore all'Archivio nel 2003. La città dei morti acquista con l'800 e l'apoteosi della supremazia borghese, un volto assolutamente fedele alla rappresentazione della realtà sociale. Esaltazione dei fasti e della ritualità domestica in consuetudini formali. Le immagini comprendono il periodo dal 1983 al 1986 in una Certosa monumentale e decadente al limite del degrado, ma integra nella sua struttura. Le immagini nascono da una ricerca estetica libera da qualsiasi catalogazione o documentazione documentaristica. La ricerca estetica si è poi intrecciata con la sociologia, la filosofia, l'antropologia e la storia della morte. Portando l'autore a elaborare con i lavoratori della Certosa, le istituzioni un progetto sulle forme di rappresentazione della morte, una kermesse volta ad affrontare l'ultimo tabù sociale, presentato all'allora Assessore alla Cultura. Il progetto non andò a buon fine ma creò comunque un interessamento della Certosa da parte dell'Amministrazione e degli addetti ai lavori. Nel 1988 si concretizzo una mostra al Circolo dei dipendenti comunali dal titolo:
"Il corpo della morte", con la presentazione del professore Pietro Bonfiglioli.

Dopo venticinque anni queste fotografie assumono l'aspetto del documento storico, mantenendo la loro espressione originale prive di didascalia topografica, avranno solo quella evocativa Certosa di Bologna, un corpo vivo della Morte.

Claudio Crupi nato a Bologna il 19 agosto 1955, inizia l'attività fotografica nel 1977, grazie ai consigli e l'incoraggiamento dell'amico fotografo Carlo Valentini in Firenze. Questo gli ha permesso di passare dallo spazio chiuso di un'esperienza amatoriale a quella professionale. L'interesse per l'immagine, dalla fotografia editoriale al reportage, approda ad una ricerca estetica che cerca di esaltare una poetica della rappresentazione. Indagine che lo ha portato a scegliere un terreno d'azione libero da vincoli imprenditoriali, per continuare una ricerca visiva interiore come questa della Certosa di Bologna. L'esito di questo lavoro fu la pubblicazione del volume con Piero Forosetti, presentazione Ando Gilardi, Trittico delle analogie, I De Hominibus, Milano, Tranchida Editori, 1986; supportato con personali a Firenze e Bologna.
 

Progetto realizzato da Claudio Crupi.
Digitalizzazione ed elaborazione dati Claudio Crupi.