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Un ano de las brigadas internacionales.
Un ano de las brigadas[..]
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Titolo e Descrizione Un ano de las brigadas internacionales. - [S. l. : S. n.], stampa 1976. - 109 p. : ill. ; 25 x 40 cm + 1 fascicolo.
Autore Comisariado de las Brigadas internacionales
Soggetto SPAGNA - Guerra civile <1936-1939> - Brigate internazionali
Note Ristampa anastatica dell'edizione: Madrid, Ediciones de las brigadas internacionales, 1937. Il fascicolo contiene la traduzione tedesca del testo.

Abstract

UN AÑO DE LAS BRIGADAS INTERNACIONALES

Le Brigadas internacionales (Brigate internazionali) erano unità combattenti incorporate nell'Ejército popular de la República (forze armate del governo legittimo aggredito dai generali faziosi); formate da alcune decine di migliaia di volontari antifascisti provenienti da molte nazioni e costituite dal Comintern a Mosca il 18 settembre 1936, ricevettero il battesimo del fuoco sul fronte di Madrid l'8 novembre seguente.
Un año de las Brigadas internacionales è forse la più lussuosa delle pubblicazioni edite dal potente Commissariato delle Brigate internazionali, l'organismo che gestiva politicamente e amministrativamente - con pesanti ricadute sulla sfera militare - la massa dei volontari. L'insolito formato album (cm 40x 26), la pesante carta patinata, la buona qualità della stampa e l'elegante veste grafica rendono difficile credere che la tiratura si sia svolta in una capitale, Madrid, da quindici mesi bombardata da terra e dall'aria e in un paese in cui l'editoria non aveva mai brillato per abbondanza di risorse. La tipografia utilizzata dal Commissariato, requisita allo scoppio della rivolta e affidata ad una cooperativa socialista, disponeva di eccellenti impianti; oltre a pubblicare il Bulletin des Commissaires Politiques des Brigades Internationales, mensile in inglese, francese e tedesco, stampava in una dozzina di lingue gran parte dei periodici delle Brigate combattenti e altri volumi graficamente impegnativi. L'opera rivestiva un carattere prevalentemente propagandistico, sottolineato dal contenuto e dalla brevità dei testi, e alla pag. 6 il Comitato di redazione precisa di aver scelto di proposito la forma di album fotografico «per trasmettere all'eroico popolo spagnolo e al mondo antifascista una scelta di fotografie che riflettesse la vita e le battaglie degli Internazionali in Spagna».
Importanti per lo spessore politico dei loro autori sono i due contributi di apertura: André Marty, deputato comunista al Parlamento francese e membro del Comitato centrale del Comintern, era la discussa guida suprema degli Internazionali in Spagna che nel 1953 verrà espulso dal Partito; Luigi Gallo, pseudonimo del Luigi Longo che nel secondo dopoguerra guiderà a lungo il Pci era a tutti gli effetti il suo secondo. Figure notevoli sono anche gli altri autori che incontriamo sfogliando l'album: dietro lo pseudonimo di Mario Nicoletti, commissario politico dell'XI Brigata internazionale - la prima che entrò in combattimento - si celava Giuseppe Di Vittorio, comunista e in seguito il più amato sindacalista italiano; il tenente colonnello Dumont, comandante della XIV Brigata internazionale, aveva combattuto nella Grande Guerra raggiungendo il grado di capitano e prima di raggiungere Madrid il 20 agosto 1936 aveva svolto per il Comintern una missione in Etiopia presso lo stato maggiore del Negus; il tenente colonnello Hans, comandante della 45 Divisione internazionale, era il comunista tedesco Hans Kahle, tenente dell'esercito reale prussiano durante la prima guerra mondiale, giornalista dal 1928 poi in esilio in Francia dal 1933 di dove aveva raggiunto la Spagna nell'ottobre 1936; il comunista Ilio Barontini, commissario della brigata "Garibaldi", proveniva dall'esilio sovietico e dopo un'esperienza di guerriglia in Etiopia diverrà il noto "Dario" della Resistenza bolognese; Stanislaw "Henri" Matuszczak, Commissario della brigata "Dombrowski", emigrato e attivista dei gruppi polacchi del Partito comunista francese era uno dei pochi comandanti polacchi sopravvissuti alle feroci battaglie di Brunete e Belchite; lo statunitense comunista ebreo Dave Doran, Commissario della XV Brigata internazionale, nell?aprile 1938 sarà catturato e fucilato dai franchisti; il socialista francese Gabriel Fort, ex capitano nella Grande Guerra, era comandante della XV Brigata quando nel luglio del 1937 perdette la vista per una ferita: era appena rientrato nei ranghi dopo essersi ristabilito da una precedente ferita subita nella battaglia del Jarama; il comunista tedesco Franz Dahlem era un delegato del Comintern per l'arruolamento dei volontari che dopo la fine della guerra di Spagna fu catturato in Francia dai nazisti e mandato a Mauthausen: ebbe la fortuna di sopravvivere e concluderà la sua carriera politica come ministro dell?Istruzione della Repubblica democratica tedesca; il dottor Oscar Telge, pseudonimo del comunista Csvetan Angelov Kristanov, era nato in Bulgaria ma si era rifugiato e laureato nell'Unione Sovietica e allestì in Spagna un'efficiente struttura sanitaria per le cure mediche e riabilitative degli Internazionali; infine, Maurice Lampe, quadro del Partito comunista francese e "contatto" con la Spagna dallo scoppio della guerra civile, svolgeva ad Albacete il ruolo di Commissario della Base delle Brigate internazionali e diverrà alter ego di André Marty.
Attraverso la lettura delle didascalie scopriamo il volto di numerosi altri antifascisti italiani: Pietro Nenni, Vittorio Vidali, Randolfo Pacciardi, Antonio Roasio, Aldo Moranti (nome di battaglia di Riccardo Formica), Nino Nanetti, Libero Battistelli, Guido Picelli; la morte in combattimento che colse gli ultimi tre, tutti emiliani, risparmiò loro l?amarezza della sconfitta. Infatti, il declino delle Brigate internazionali era già in atto: nei giorni in cui questo album veniva distribuito, l'esercito della Repubblica aveva appena perduto tutto il fronte nord e alla fine d'ottobre del 1938 tutti i volontari stranieri saranno stati ritirati dal fronte, in attesa di un rimpatrio che per molti di loro si sarebbe rivelato impossibile, dando inizio a nuove tragedie esistenziali.
Luigi Paselli
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