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Le Martyre des oeuvres dart
Le Martyre des oeuvres dart
Titolo e Descrizione Le martyre des oeuvres d'art : guerre civile en Espagne : documents rassembles pae les service photographiques de Salamanque dans les zones actuellement au pouvoir des armees nationalistes. - Paris : l'Illustration, 1938. - 40 p. : in gran parte ill. ; 38 cm.
Soggetto SPAGNA - Guerra civile - <1936-1939>
Soggetto millenovecentotrentotto
ISBN n.d.

Abstract

Le martyre des ouvres d'art

Le martyre des ouvres d'art è il terzo "speciale" formato in-quarto che la rivista settimanale parigina «L'Illustration» dedicò alla guerra civile spagnola 1936-1939, un evento che coinvolse la Francia più di ogni altra nazione e che il periodico seguì dall'inizio alla fine con corrispondenti e persino con un inviato fotografo. Quando esce questo album la Rivista - fondata nel 1843 e che si estinguerà nel 1944 - è all'apice della diffusione; da due anni ha inaugurato il suo nuovo, faraonico stabilimento grafico tecnicamente all'avanguardia e vanta una diffusione di 200.000 copie in tutto il mondo.
Per il lettore italiano l'interesse va oltre la tipologia e la qualità delle immagini: infatti è l'unica pubblicazione di propaganda straniera della guerra di Spagna recensita da un grande quotidiano italiano. L'11 febbraio 1938 il noto giornalista e scrittore Paolo Monelli - che da alcuni mesi dirige a Parigi l'ufficio di corrispondenza del «Corriere della sera» le dedica sul quotidiano una colonna di terza pagina, limitandosi in prevalenza a riproporre in italiano brani dell'introduzione alle immagini, sotto l'emblematico titolo Documenti accusatori. La vandalica distruzione delle opere d'arte nella Spagna rossa. Dopo essersi domandato "se di fronte agli orrori della guerra civile rimanga ancora il diritto di commuoversi per la sorte delle opere d'arte di fronte al sacrilegio di migliaia di vite umane", l'autore sostiene che è lecito indignarsi quando i guasti sino avvenuti "per settaria frenesia di distruzione, per atto di spregio, nelle retrovie, lontano dal nemico e dal rischio del combattimento...odiosa forma di vandalismo da parte dei rossi di Spagna; che testimonia insieme di barbarie, di empietà, di selvaggia reazione a tutto ciò che è bello e nobile e pio"; perché questi vandali "hanno ubbidito a ordini venuti dai Comitati sovietici - che si erano sostituiti alle autorità locali - i quali senza dubbio ubbidivano alla loro volta a istruzioni venute da più in alto, se non da Madrid, Valencia o Barcellona, almeno dall'nternazionale comunista".
Se pensiamo al danno politico arrecato alla Repubblica spagnola dalla furia iconoclasta degli anarchici queste parole provocano un amaro sorriso, ma a Parigi la propaganda dei due schieramenti che si affrontavano sul suolo iberico era serrata. I franchisti avevano il loro punto di forza nel Comité intellectuel d'amitié France-Espagne, costituito nell'autunno del 1937 e guidato dall'ex deputato catalano Joan Estelrich, fondatore della rivista «Occident. Le bi-mensuel franco-espagnol» pubblicata dal 25 ottobre 1937 al 30 maggio 1939, che nel 1937 aveva edito con Mondadori La persecuzione religiosa in Spagna. Ignoriamo se Estelrich e Monelli ebbero rapporti in occasione dell'uscita di Le martyre des oeuvres d'arts o per altri aspetti legati alla propaganda; di certo sappiamo che il giornalista italiano nel marzo del 1939 fu espulso dalla Francia per eccesso di zelo fascista nello svolgimento della professione.

Luigi Paselli

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