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Italiani in Spagna. Da Malaga a Madrid.
Italiani in Spagna. Da Malaga[..]
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Titolo e Descrizione Italiani in Spagna : da Malaga a Madrid. - 2. ed. - Roma : Edizioni di Prospettive, 1937?!. - 99 p. : ill. ; 34 cm.
Soggetto SPAGNA - Guerra civile - <1936-1939>

Abstract

ITALIANI IN SPAGNA da Malaga a Madrid

Fondata e diretta dal camaleontico Curzio Malaparte, la rivista monografica «Prospettive» uscì in una prima serie dal luglio 1937 alla primavera del 1939, (i fascicoli non recano la data di pubblicazione), per complessivi sette numeri; il n. 6, "Italiani in Spagna" - di cui riproduciamo la copertina - vide la luce alla fine del giugno 1938, il n. 7 - pubblicato come seconda edizione del precedente - nella seconda metà dell'aprile 1939, riproducendo nelle sue prime 73 pagine le corrispettive del n. 6 che in tutto ne conta 89, pubblicità esclusa.
Sfogliando la rivista si resta colpiti dall'eccellente grafica, curata dal ventottenne pittore Orfeo Tamburi conosciuto da Malaparte l'anno precedente alla Biennale di Venezia, ma tutto il complesso degli autori è composto da noti intellettuali - coinvolti a vario titolo nella guerra di Spagna -, a partire dallo stesso Malaparte che apre il fascicolo con Viva la muerte basato su testimonianze e foto dell'amico squadrista bolognese Arconovaldo Bonacorsi al quale aveva anticipato, in una lettera del 25 febbraio 1938, "sto per varare il numero sulla Spagna dove tu apparirai circonfuso di gloria!" (Edda Ronchi Suckert, Malaparte, Vol. IV 1937-1939, Milano, 1992, p. 340); contemporaneamente a «Prospettive» usciva a Parigi Les grand cimetières sous la lune nel quale Georges Bernanos "circonfondeva" il Conde Rossi di infamia.
Lamberti Sorrentino, inviato della «Gazzetta del Popolo», redattore capo di «El Legionario» - giornale dei combattenti fascisti in Spagna -, responsabile della sezione "Radio" nell'Ufficio stampa e propaganda della Missione militare italiana in Spagna (poi CTV), con l'incarico di ascoltare le trasmissioni radio europee e quelle dei repubblicani e di redigere bollettini che venivano trasmessi in lingua italiana dalla franchista "Radio Salamanca"; mandava inoltre in Italia notizie e radioconversazioni per "Radio Verdad", improbabile emittente clandestina situata in territorio repubblicano. Pubblicò Questa Spagna, Roma, 1939, forse il miglior libro sulla guerra civile edito in epoca fascista.
Sandro Sandri, fascista della prima ora, squadrista, giornalista di tutte le guerre, inviato della «Stampa» non vide i legionari italiani sfilare vittoriosi per le strade di Barcellona e di Madrid: riuscì a farsi mandare a seguire la guerra cino-giapponese e morì durante un mitragliamento aereo il 13 dicembre 1937. Il collega Mario Bassi gli dedicò l'appassionata e densa biografia Vivere pericolosamente. Sandro Sandri uomo e gesta, Milano, 1940.
Luca Dei Sabelli era il nom de plume del diplomatico conte Luca Pietromarchi. Capo dell'Ufficio Spagna costituito da Galeazzo Ciano nel dicembre 1936, il potente apparato di collegamento tra le forze italiane in Spagna e tutte le autorità militari e civili a Roma. Nel 1937-38 collaborò alla «Nuova Antologia» con tre saggi sulla guerra civile spagnola, ma successivamente non pubblicò più nulla su questo argomento.
Giornalista, sceneggiatore e scrittore Gian Gaspare Napolitano guidava la sezione "Esteri" dell'Ufficio stampa e propaganda in Spagna. Aveva il compito di elaborare un notiziario quotidiano in lingua francese da inviare ai corrispondenti stranieri in Spagna; forniva inoltre una rassegna della stampa internazionale al caudillo e distribuiva i notiziari dell'agenzia Stefani. Fu autore del soggetto e del commento del suggestivo documentario aereo Los novios de la muerte, diretto da Romolo Marcellini per l'Istituto LUCE nel 1938.
Luigi Pomè, inviato del «Giornale d'Italia», fu uno dei cinque giornalisti italiani decorati al valor militare - per aver condiviso coi legionari i rischi e i disagi delle linee più avanzate,- per aver elevato "lo spirito ed a vieppiù far risaltare all'Estero le gloriose tradizioni militari della nostra gente [?] lumeggiando le eroiche gesta del soldato italiano con onesta, vivissima prosa".
Legionario fiumano, rappresentante del fascismo intransigente, fondatore di alcuni periodici e del quotidiano «Ottobre», volontario nel 1935 in Abissinia, Asvero Gravelli combattè in Spagna coi carristi della Milizia meritando due medaglie d'argento e una di bronzo. Il suo libro L'oro e il sangue, Roma, 1940, contiene brevi e retorici cenni alla guerra civile spagnola.
Mario Massai era la figura più nota del giornalismo aviatorio in epoca fascista. Il «Corriere della Sera» pubblicava le sue corrispondenze dalla Spagna annotando "Dal nostro inviato speciale aereo"; protagonista di diversi raid aerei morì in un incidente di volo qualche mese dopo la fine della guerra civile.
Colonnello, poi generale, Sandro Piazzoni comandò la brigata d'assalto "Frecce nere" convertita nella divisione legionaria "Frecce nere" fino all'ottobre 1938, quando rientrò in patria cedendo il comando a Valentino Babini. Autore dell'interessante volume Le "Frecce nere". Nella guerra di Spagna (1937-1939), Roma, 1939.
L'arido elenco dei nomi con cui termina il fascicolo, che all'epoca intendeva glorificare i caduti, è l'ennesimo atto d'accusa per un regime che mandò alla morte migliaia di uomini per la più assurda delle guerre.

Luigi Paselli
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