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Fuoco!...Cronache Legionarie della Insurrezione antibolscevica di Spagna.
Fuoco!...Cronache Legionarie della Insurrezione antibolscevica[..]
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Titolo e Descrizione "Fuoco!..." : cronache legionarie della insurrezione antibolscevica di Spagna / Licio Gelli. - [S.l. : s.n.], stampa 1940 (Pistoia : Tip. Commerciale). - 246 p., [15] c. di tav. : ill. ; 23 cm. ((Tit. dalla cop.
Autore Gelli Licio
Soggetto SPAGNA - Guerra civile - <1936-1939>

Abstract

"FUOCO!..." Cronache legionarie della insurrezione antibolscevica di Spagna

Dopo aver sonnecchiato per oltre cinquant'anni nelle pochissime biblioteche pubbliche che lo possedevano e nelle case dei nostalgici camerati, questo volume ha conosciuto - forse sulla eco della triste fama del suo autore - una seconda edizione romana nel 1991, con una illuminante prefazione di Salvatore Dino, che è anche lo stampatore dell'opera.
Scrive Dino che "il sedicenne Licio Gelli, che aveva già un fratello, Raffaello, ufficiale in Spagna, con sulle spalle già campagne gloriose come quelle in Cina (sic) e quella d'Africa" non aveva l'età per arruolarsi come legionario, ma alterò i propri dati anagrafici e riuscì ad arruolarsi. "Era partito senza avvertire i genitori ai quali, da Genova, prima di imbarcarsi, inviò un telegramma annunciando la propria decisione e tranquillizzandoli. Arrivò quindi in Spagna, dopo aver ingannato le perquisizioni delle flotte che avevano posto le sanzioni contro l'Italia, le famose e raggiunse il fratello al fronte. Un fratello che cadde eroicamente sul campo e la cui fine Licio Gelli non dimenticò più". Da un editore non si può pretendere il rigore dello storico, ma è lecito aspettarsi che non confonda le "inique sanzioni" della guerra d'Africa con il controllo marittimo imposto dal Comitato di non intervento.
Dino scrive anche che Gelli "seppe distinguersi per coraggio e capacità, al punto da essere decorato sul campo dal generalissimo Francisco Franco de Bahamonde", ed è un vero peccato che questo eroe si limiti in questa opera ad una esaltazione dell'intervento fascista in Spagna narrata in terza persona, invece di parlare del proprio vissuto bellico. Come può appurare il lettore il libro è una esposizione dei luoghi comuni che all'epoca caratterizzavano le pubblicazioni dedicate ai "legionari". L'argomento venne ripreso da Gelli oltre mezzo secolo più tardi (Licio Gelli, Antonio Lenoci, Dossier Spagna, gli italiani nella guerra civile (1936-1939), Bari, Giuseppe Laterza Editore, 1995), con l'intento di rendere "un grande servigio agli studiosi, agli appassionati e ai semplici lettori che non conoscono le vicende della guerra civile spagnola", mentre riesce soltanto a riproporre la stanca vulgata fascista di un intervento criminale "imprescindibile per la salvezza della Patria dal comunismo" e dimenticando persino di citare le fonti (di archivio ?) dei pochi documenti riprodotti.
Gli ultimi che potranno servirsene sono proprio gli studiosi, che dispongono di una "Bibliografia delle opere di maggiore interesse" infarcita di errori, che precede un incomprensibile "Testi consultati" (e la bibliografia allora a cosa è servita?): nove titoli zeppi di refusi e privi dell'anno di pubblicazione!
Luigi Paselli
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